La FIA ha deciso di fare chiarezza sui lavori effettuati sulla macchina durante una penalità ai box, dopo le polemiche che hanno coinvolto Fernando Alonso nel Gran Premio d’Arabia. La redazione incompleta del codice sportivo aveva generato dubbi sulla sanzione inflitta al pilota spagnolo, che è stata poi modificata per garantirgli il podio. Si tratta del secondo “chiarimento” richiesto da Alonso, dopo la sua posizione di partenza nella stessa gara che aveva costretto i circuiti ad allargare le caselle in griglia.
La FIA ha precisato che, durante uno “stop and go” penalità davanti ai box, è vietato qualsiasi contatto dei meccanici con la vettura, anche lo sfregamento di un guanto. In altre parole, se un’auto dovesse subire il tocco di un cric come è accaduto ad Alonso a Jeddah, la penalità sarà di ulteriori 10 secondi, come nel caso del pilota spagnolo. Tuttavia, la decisione dei commissari di gara di infliggere la sanzione a Fernando è stata presa 50 minuti dopo l’accaduto, prima della rivendicazione della Mercedes, che ha inviato immagini che al momento il VAR della FIA non aveva raccolto.
Nonostante ciò, la FIA non ha voluto commentare la possibile incompetenza dei commissari o l’indifferenza mostrata per Alonso in quella situazione. La federazione ha chiarito le regole in tre punti, sottolineando che durante una penalità ai box non possono essere effettuati lavori sulla macchina fino alla fine del pit lane. Inoltre, il contatto fisico dell’auto o del conducente con la mano, strumenti o attrezzature, compresi i martinetti anteriori e posteriori, sarà considerato lavoro. Infine, l’uso di ventole di raffreddamento durante una penalità è consentito, a condizione che le ventole non tocchino fisicamente la vettura.