L’incredibile stagione fallimentare dei Los Angeles Lakers

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Quando parliamo di basket NBA, il primo nome che ci viene in mente, dopo i Chicago Bulls di Michael Jordan, è quello dei Los Angeles Lakers. Del resto il duo Magic Johnson – Kareem Abdul Jabbar e il ricordo del compianto Kobe Bryant hanno reso questa franchigia un vero e proprio brand mondiale, conosciuto in ogni angolo del Pianeta. E non è un caso che sia la squadra, insieme ai gloriosi Boston Celtics, ad aver vinto più titoli della storia del basket a stelle e strisce, 17 totali, di cui l’ultimo nel 2020.

Ed è proprio da questa data che all’interno della rosa dei giallo viola, sembra essersi rotto qualcosa. Se lo scorso anno erano stati eliminati al primo turno dei playoff, infatti, in questa stagione hanno fatto ancora peggio, non riuscendo a strappare il pass per la post season, venendo esclusi anche dai playin, introdotti da due anni a questa parte. Il definitivo addio è arrivato nella notte scorsa quando i Lakers sono usciti sconfitti dalla sfida contro i Phoenix Suns, prima testa di serie della Conference dell’Ovest.

Un risultato incredibile guardando i giocatori che compongono il roster: oltre al trio composto da LeBron James, Anthony Davis e Russell Westbrook, coach Vogel poteva contare su veterani di altissimo livello come Rondo, Howard, Ariza e Carmelo Anthony. Un super team che secondo molti esperti era destinato a disputare la finale NBA contro gli avversari dell’Est più temuti, vale a dire i Brooklyn Nets del rientrante Irving, dopo la nota vicenda legata ai vaccini.

Secondo opinione comune, le origini del disastro sono riconducibili ai tanti infortuni patiti durante l’anno, primo fra tutti quello di Davis, ma anche dalla difficoltà di gestire un giocatore come Westbrook e una leadership di LeBron mai così determinante, almeno rispetto a quanto accadeva ai tempi di Cleveland o Miami. Non a caso, il Re è sempre stato al centro della critica dei tifosi, malgrado le sue performance pazzesche anche di questa stagione, e il titolo del 2020.

Non sappiamo quale sia il futuro dei californiani, sembrerebbe che però il primo a pagare sarà il tecnico Vogel.

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