Tragedia nel calcio: un 17enne ex Manchester City morto per suicidio

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Il mondo del calcio ti porta in alto a sfiorare i palcoscenici del pallone che conta, ma solo in pochi riescono a ottenere la gloria e a vedere i propri sogni esaudirsi. Chi non ce la fa spesso non riesce ad accettare di rimettere i piedi per terra e condurre un’esistenza nella normalità e nell’anonimato, con conseguenze anche gravi sotto il profilo psicologico.

E’ il caso di Jeremy Wisten, calciatore di origini maliane, che neanche 18enne è stato ritrovato morto nella sua stanza da letto. Il decesso sarebbe avvenuto per suicidio. Secondo le ricostruzioni, Wisten era stato selezionato all’età di 13 anni dalle giovanili Manchester City per le sue buone prestazioni come difensore centrale ma, complice un infortunio al ginocchio nel 2018 e la pandemia da Covid il suo contratto non era stato rinnovato.

Vedere i suoi compagni continuare a vestire quella maglia che rappresentava la squadra che aveva sempre tifato era un dolore troppo grande per il giovane che aveva come idolo una leggenda dei Citizens come il centrale belga Kompany, ormai ex calciatore, oggi allenatore dell’Anderlecht. Da lì la decisione estrema di togliersi la vita, anche se i genitori, in particolare il padre, non sono convinti di tale tesi. Alcune fonti riferiscono che Wisten soffrisse di depressione a prescindere dall’addio al City e che, proprio questo suo malessere, fu la causa del mancato rinnovo.

I vertici del City hanno rilasciato una nota di vicinanza ai familiari della vittima ed è stata aperta anche una raccolta fondi per sostenere la sua famiglia.

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