1. NINO BENVENUTI

Uno degli atleti più osannati dai tifosi italiani, Nino Benvenuti vinse l’oro a Roma del 1960 diventò campione del mondo dei Pesi superwelter nel 1965 , campione del mondo dei Pesi medi nel 1967, infine vinse il Fighter of the year nel 1968. 90 incontri con 82 vittorie di cui 35 per KO, 1 pareggio e soltanto 7 sconfitte.
2. PIETRO MENNEA

Vera e propria icona dello sport italiano, Pietro Mennea rubò la scena internazionale dell’atletica negli anni Settanta e Ottanta, con l’oro olimpico di Mosca del 1980 e con l’incredibile record del mondo nei 200 metri piani conquistato a Città del Messico in 19’’72 e imbattuto per i 17 anni successivi. 178 cm di altezza e 66 kg di peso per un uomo entrato nella leggenda e soprannominato la “Freccia del Sud”.
3. PAOLO ROSSI

Il protagonista (anche iconico) del Mondiale vinto in Spagna nel 1982. “Pablito” trascinò la Nazionale azzurra a suon di gol fino alla coppa più importante di tutte. Tripletta al Brasile, doppietta alla Polonia e gol decisivo per chiudere una finale al cardiopalma contro la Germania. Capocannoniere dei Mondiali e Pallone d’Oro.
4. NICOLA PIETRANGELI

Ecco il miglior tennista italiano di sempre: Nicola Pietrangeli non soltanto fu il primo italiano a vincere uno Slam per due anni di fila con i Roland Garros del ’59 e del ’60, ma anche il primo di sempre come ranking mondiale (3° posto) e il tennista italiano più titolato della storia con 22 trofei.
5. Fausto Coppi

Conosciuto anche come “il Campionissimo” o “l’Airone”, fu il più grande campione dell’era d’oro del ciclismo nonché uno degli atleti italiani più amati di tutti i tempi. Nella sua ventennale carriera professionistica (1939-1959) Coppi dimostrò più volte di essere un ciclista completo. Grazie alla sua abilità come passista e come scalatore e al suo spunto eccezionale, trionfò nelle più prestigiose corse a tappe e nelle più importanti classiche di un giorno. Fu campione d’Italia per ben
cinque volte e vinse per due volte il Tour de France, entrando negli annali della disciplina come il primo ciclista a trionfare in entrambe le competizioni nello stesso anno (1952). Leggendaria fu poi la sua rivalità sportiva con Gino Bartali che nell’immediato dopoguerra si trasformò addirittura in una questione politica. La vicenda ebbe inizio nel 1940 quando Bartali si vide sfilare la maglia rosa dal suo allora gregario Fausto Coppi (complice anche un cane che nella tappa Torino-Genova gli tagliò la strada facendolo rovinare a terra) e proseguì per tutta la carriera dei due corridori, sfociando addirittura in una squalifica a carico di entrambi i ciclisti per i comportamenti poco edificanti tenuti durante il campionato del mondo di Valkenburg del 1948. Nonostante l’episodio, tuttavia, il rapporto tra Coppi e Bartali fu costellato di momenti di grande sportività e viene generalmente ricordato come uno dei più rispettosi conflitti sportivi di tutti i tempi. Coppi muore il 2 gennaio 1960 a causa di una malaria non diagnosticata contratta durante una corsa esibizione in Alto Volta.